Io sono stato qui, di Gaia Giani.

“Walter Benjamin e Maria Montessori, un incontro possibile” si è svolto presso MiCamera, via Medardo Rosso 19. Giovedi 31 ottobre 2013, h. 18.

Cecilia Quagliana, Francesco Cappa, Martino Negri, moderati da Isabella Amaduzzi, hanno proposto temi filosofici e esposto esperienze professionali e personali sul pensiero e sull’agire pedagogico – sull’importanza dell’osservare e ascoltare – a partire dalle suggestioni del progetto video e fotografico di Gaia Giani : IO SONO STATO QUI, cartoline dalla scuola Montessori di via Porpora (Milano). Self Published, editing the Photographers’ room.

Lo sguardo di Gaia Giani nelle fotografie e nel video e il montaggio di Maresa Lippolis hanno davvero saputo comunicare, muovere, facilitare un pensiero capace di informare e trasformare. Complimenti a Gaia e grazie a Micamera per aver voluto e accolto questo incontro.

L’interdisciplinarità ha dato un fantastico esempio del suo potenziale nell’incontro e nella collaborazione di professionalità distinte: Cecilia Quagliana direttrice didattica di una scuola montessoriana, Francesco Cappa filosofo, Martino Negri esperto di illustrazioni, Isabella Amaduzzi traduttrice; uniti e aperti di fronte al pubblico grazie allo sguardo testimone, vissuto e tradotto della fotografa, documentarista, filosofa e madre. Cavallerizza e amica, si potrebbe aggiungere, ma forse, forse, questo non c’entra…. ;)

L’incontro è stato registrato da Gaia. Il suo progetto è in progress, attendiamo le prossime tappe!

http://www.raffaellocortina.it/figure-dell%27-infanzia

Questo il libro di recente pubblicazione, a cura di Francesco Cappa e Martino Negri , traduzioni dal tedesco Isabella Amaduzzi su Walter Benjamin (1892-1940), filosofo, teorico della cultura e letterato tedesco, è oggi riconosciuto come una delle figure più originali e acuti interpreti della modernità.

 

La fotografia di reportage politico “behind the scenes” in Italia (non esiste).

Il ritratto fotografico ha sviluppato il gusto per l’introspezione e a guardare se stessi nell’ottica dell’altro. (L. Giraldino)

Qualche giorno fa è passato da Photographers’ room  Alberto Giuliani, fotografo e fondatore della nuova agenzia fotografica Luz.

Abita a due minuti di Vespa dal laboratorio eppure i nostri incontri sono rari o un po’ rapidi:  la sede della sua agenzia è in direzione opposta,  è spesso lui a passare quando deve consegnare negativi o rititare stampe ma da diversi mesi è davvero molto impegnato.  Alberto ha una consapevolezza e conoscenza della cultura fotografica che riesce a comunicare sempre con esempi e concetti chiari e illuminanti: il fatto di essere stati entrambi assistenti (io dopo di lui) di Alex Majoli all’inizio del nostro percorso professionale ha sempre permesso una confidenza e una certa familiarità,  che mi permettono di rivolgermi a lui con estrema libertà.

Gli ho chiesto se  Luz era riuscita a organizzare un behind the scenes di Giuliano Pisapia ovvero fotografare il candidato (Elezioni Amministrative, Milano 2011- Pisapia) nei momenti di vita privata durante le due settimane del ballottoaggio.

La proposta non è stata presa nella dovuta considerazione.  Perchè no?

Diffondere fotografie di scene di vita familiare, non pubblica, non ufficiale, dei politici è uno strumento di propaganda e comunciazione conosciuto sia dai politici che dai giornalisti e photoeditor contemporanei: è un modo di fare politica.

Le immagini di Barak Obama pubblicate in tutto il mondo e ricercate e apprezzate anche in Italia, da quelle di Callie Shell /Aurora, fotografa che ha conquistato con il suo talento le testate più prestigiose, alle immagini ufficiali della casa Bianca di Pete Souza per Time, fotografie che davvero hanno fatto il giro del mondo: non hanno avuto bisogno del contesto di un premio, una mostra, una presentazione “teatrale” , semplicemente sono entrate nella memoria di chi si interessa alla politica, nel mondo.

Barak Obama, Callie Shell for TIme

Alberto mi ha subito fatto riflettere sul fatto che in Italia non esiste una storia e una tradizione di fotografia intima: pochi i fotografi che riprendono scene di sesso, nessuna declinazione di grigio tra reportage e puro o gretto gossip.  Una questione di cultura e di ignoranza fotografica: “forse l’unico che avrebbe potuto saper cogliere questa proposta poteva essere Berlusconi”, che di fatto pubblicò e regalò a tutti gli italiani sei mila tonnellate di carta per diffondere quella storia della sua vita con immagini nel 2001.

Una comunicazione politica contemporanea non può prescindere da una accurata gestione dell’immagine, e l’immagine e la comunicazione di ogni politico si esprimono anche con  i comportamenti, il linguaggio del corpo, più umano, alla portata di tutti (al di la del fatto che le immagini come le parole possono mentire).

Callie Shell / Aurora

Forse ci siamo abituati che in casa propria ognuno fa quel che vuole. E questo ci sta abituando a pensare che i fatti privati (commericali, familiari) non costituiscono la persona e che la persona (che votiamo e che siamo!!)  è la sua facciata “ufficiale”, il suo comizio, il suo concerto, la menzogna e la verità che dichiara, il suo potere, la sua benevola parcella. La fotografia è metafora per eccellenza, e se la metafora avvicina la politica alla gente, la fotografia contemporanea di reportage politico è alla portata di questo compito: rendere più democratica e introspettiva la democrazia.

P.S. Non ci ho pensato quando lui era con me:  “Married to the Mob” di Alberto Giuliani – l’interessantissimo lavoro di reportage fotografico sulle mafie del nostro Paese,  finalista al W. Eugene Smith 2008 – in un certo senso è un behind the scene delle mafie, in grado si darci la sensazione che le mafie sono tante e in mezzo a noi.  Il behind the scene della politica italiana (quella che comanda davvero) esiste!

20 10 2010 REPEATING EVENTS

20 10 2010 REPEATING EVENTS
collettiva, quartiere Isola (MI), varie sedi

post20102010
the Photographers’ room, in collaborazione con MiCamera, Beemind studio e Vintage Music Services omaggiano in questa data ricorsiva la ripetizione, che non è mai identica a se stessa.

Arctic Spleen di Piergiorgio Casotti I cesuralab slide show I Memoriae di Alberto Giuliani I Uncorruptable journalists di Antonio Tiso e Ilenia Piccioni I Partigiani di Andrea Boscardin e Arianna Sanesi collettivo Micro I Mibiga bikeshooting di Beemind studio I Arctic Spleen performance musicale di Massimo Zamboni

È nel cuore della fotografia che più ci piace e delle pratiche che sosteniamo quella spinta che ci porta a rivedere continuamente un’immagine, una posizione, per ricalibrarla, metterla in discussione, conquistarla con un occhio capace di vedere sempre più in profondità. La ripetizione ci libera dalla velocità di un evento continuamente consumato e forse mai assaporato, da una Milano che si presenta come uno slide show rapidissimo. Attraverso una serie di appuntamenti promuoviamo la sostenibilita’ dello sguardo e del saper guardare, riciclando e reinterpretando le immagini che ci circondano.
Questo primo incontro riproporrà alcune delle opere, degli artisti e degli argomenti toccati nell’arco del primo anno di esordio di the Photographers’ room. Ogni evento si arricchirà di nuove visioni e offrirà uno spunto per ulteriori approfondimenti al fine di creare un archivio dinamico di immagini, sempre aperto alla rivisitazione e alla consultazione, proprio come l’emeroteca di the Photographers’ room.

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20 10 2010 – Memoriae di Alberto GIULIANI

20 10 2010 REPEATING EVENTS     collettiva, quartiere Isola (MI), varie sedi

the Photographers’ room, in collaborazione con MiCamera, BeeMind studio e Vintage Music
Services omaggiano in questa data ricorsiva la ripetizione, che non è mai identica a se stessa.

(più informazioni sull’evento)

(c/o) the Photographers, room, proiezione alle ore 18.30

Memoriae

immagini e interviste: Alberto Giuliani con la collaborazione di: Andrea Amato, montaggio e post-produzione: Dario Sbrana, musica originale: Paola Turci
durata: 16 min.

Alberto Giuliani
Alberto Giuliani
©Alberto Giuliani, LuzPhotoAgency

Scrivo da una terra senza più dignità. Dove non lampeggiano solo le bombe del racket e i kalashnikov degli agguati, ma anche il vuoto terrorizzante della lupara bianca.
Scrivo dal cuore insanguinato delle mafie che governano la vita, la morte e la politica del sud Italia, trafficano cocaina nel mondo, regnano nel sud e nel nord america, uccidono in Europa, mettono bombe, vincono appalti, ricattano, eliminano.
Le mafie sono ancestrali e modernissime.
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Incontro sulle mafie con Alberto Giuliani, sabato 25 aprile ore 18.

Alberto Giuliani Sabato 25 aprile 2009 dalle ore 17.

Ore 18: slide show “Married to the mob”, a seguire “Memoriae”, video multimediale.

English below

“ Io lo so. In questa terra a tradirti sono quelli che credi i tuoi amici, i tuoi fratelli. Sono loro che un giorno ti portano dal boia”
Angela Donato

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